Superbonus 110% ECO Bonus e SISMA Bonus: novità MISE
SUPERBONUS 110%: chi è causa del suo mal…
La strada per godere del Superbonus 110% sui lavori di recupero edilizio definiti Eco-Bonus e Sisma-Bonus, appare irta di complessità e richiede un’estrema attenzione nel percorrerla.
Ma non c’è mai niente di semplice nel mondo delle agevolazioni fiscali?
Si potrebbe dire che “chi incorre nel suo mal, pianga se stesso”.
Infatti siamo proprio noi contribuenti Italiani ad avere alle nostre spalle una storia fatta di furbizie di tutti i tipi per godere di agevolazioni non spettanti, diventando così evasori seriali.
Per noi “latini” le leggi non dettano norme imperative, ma unicamente indirizzi di comportamento, rispetto ai quali la vera abilità sta nel mettere in moto tutto ciò che possa servire ad aggirarle.
Nel mondo anglosassone la situazione è diversa, anche se certamente l’aggiramento della norma per finalità proprie è uno sport mondiale.
Da noi invece se ne è fatto un uso sistematico nel tempo, e infatti un noto proverbio recita “Fatta la legge, trovato l’inganno”.
In pratica, in presenza di una qualsiasi legge, lo sforzo maggiore è quello di trovare gli espedienti per eluderla.
Il proverbio lo citiamo, a volte, con un accento di rassegnata sfiducia nella forza delle norme giudicate buone, condannando allo stesso tempo i furbi che le aggirano.
Molto più spesso, però, acclarandolo, esaltiamo l’astuta mancanza di scrupoli, trasformando gli evasori in eroi.
Maggiori controlli per i furbetti
Nel momento storico che stiamo vivendo, con la prospettiva di un bilancio statale in grave deficit per anni e di un intervento Europeo di dimensioni epocali (in termini di finanziamento) in nostro favore, la situazione deve cambiare, come in effetti cambierà.
Chi si illude che i nostri Partners Europei lasceranno che in Italia si spenda il denaro (che è di tutti, ma soprattutto è il loro) che la Comunità ci concederà, assieme al via libera al reiterato deficit di bilancio, deve cambiare completamente il proprio punto di vista.
I controlli saranno stringenti e le pene per i “furbetti del quartierino” colti con le mani nel sacco, saranno pesantissime.
Può esistere una burocrazia sana?
Su cosa si deve fondare il controllo per essere efficace?
Su una burocrazia “sana”.
Il rispetto delle regole in Italia può solo passare attraverso percorsi burocratici, nei quali la complessità è intrinseca e tanto maggiore quanto più alta è la posta in gioco, ovvero la misura dei sostegni e la correlata voglia di frodare.
Tali percorsi burocratici non devono però essere ridondanti di norme e dettagli inutili, non devono seguire la logica di spostare dai controllori ai controllati l’onere di produrre masse documentali e certificazioni a non finire.
Ciascuno faccia la sua parte.
I controllati devono rispettare le norme in maniera puntuale e fornire documentazione esaustiva.
I controllori devono farsi carico di verificare, esaminare, accertare, ispezionare il rispetto delle norme, irrogando sanzioni rapportate all’entità del danno erariale e non inutilmente esorbitanti al punto, come avviene in molti casi, di determinare la morte, anche fisica, dell’evasore.
Morte, anche fisica, dell’evasore?
Non sono al corrente se anche in altri Stati al mondo esista, come da noi in Italia, la cosiddetta legge 'Salva Suicidi’ (L. n. 3 del 2012).
Si tratta di una norma che permette ai debitori in stato di sovra-indebitamento, cioè coloro che concretamente e in base alle proprie disponibilità economiche non sono in grado di far fronte ai pagamenti verso i creditori, di estinguere i propri passivi tramite procedure di dilazione.
Ovviamente tra i creditori va ricompreso anche il fisco, sia per quello che quotidianamente pretende, sia per le sanzioni improponibili che spesso viene a irrogare, portando le persone a scegliere soluzioni estreme. Ma che Stato è quello nel quale si ammette pacificamente che qualcuno possa suicidarsi per debiti, anche e molto spesso soprattutto erariali, e invece di intervenire sulla “Causa” si preferisce contenerne gli “Effetti” con una legge “ad hoc”?
La fruizione del Super-Bonus 110% segnerà un cambio di atteggiamento del fisco nella sua azione di controllo?
Le premesse ci sono tutte, ma quanto alla realizzazione concreta…
Da sempre si parla di “Lotta all’Evasione” ma l’evasione resta e si amplia.
Tutte le leggi finanziarie che si sono succedute nel tempo fino a oggi hanno coperto il deficit generato da un PIL inadeguato con il recupero fiscale e la riduzione delle spese dello Stato.
Ma tanto la lotta all’evasione quanto la riduzione delle spese statali sono sempre state delle chimere e anche ora, se da un lato il momento storico ben potrebbe generare un cambiamento di rotta, l’immancabile ricerca del ritorno elettorale potrà far sì che nulla cambi.
La verifica del Fisco sui possibili abusi ha delle linee guida particolari?
SUPERBONUS 110%: una strada lunga, tortuosa e piena di insidie
La tanto auspicata burocrazia “Sana” non è data a vedere, ahimè, nel “Super-Bonus”.
Che la strada per ottenerlo fosse punteggiata da insidie si era già capito leggendo la norma (art. 119 D.L. n. 34/2020).
La conferma si è avuta con l’emanazione dei vari provvedimenti attuativi (decreti del MISE e provvedimento dell’Agenza delle Entrate) che, dettando le regole tecnico-operative, hanno svelato pienamente la realtà di un’agevolazione che è davvero complessa da ottenere.
sono stati definiti i requisiti tecnici degli interventi ammessi;
sono stati pubblicati sul sito Web dedicato i modelli di asseverazione;
sono state definite le norme procedurali da seguire;
il MISE ha definito la misura dell’agevolazione in valore assoluto spettante, distinta per tipologia di interventi nel proprio decreto pubblicato il 6 Agosto.
Tuttavia quanto fatto rende evidente che la “Burocrazia Sana” è la grande assente quando si parla di Sisma ed Eco Bonus.
Ancora di più se pensiamo che il primo paletto individuato dall’Amministrazione per contrastare gli abusi passa attraverso un carico di responsabilità in capo ai professionisti (tecnici e no), che dovranno procedere nelle attestazioni che la norma richiede a piene mani.
Essi sono previsti in numero tale che dovranno costituirsi in “Pool”. Ogni passaggio per arrivare al tanto agognato “Bonus” avrà infatti un proprio professionista responsabile.
Se non dispongo di un gruppo di professionisti potrò accedere all’agevolazione?
Proprio la presenza di più professionisti farà sì che il buon esito dell’operazione dovrà essere da loro valutato:
al momento di fruizione del credito;
ma soprattutto nel momento in cui opere e adempimenti saranno sottoposti a controllo.
Esso dipenderà:
dalle scelte iniziali;
dalla concreta esecuzione delle opere;
da un lavoro di attestazione e di documentazione degli effetti degli interventi.
Si tratta di fattori tali da investire le competenze di diverse categorie professionali:
amministratori di condominio;
commercialisti;
centri di assistenza fiscale;
ingegneri;
architetti;
geometri.
Quali saranno i ruoli specifici dei professionisti coinvolti nella domanda di fruizione del Bonus?
Essi interverranno in momenti diversi del percorso, che si esaurirà con la concessione del bonus, e ciò in funzione delle singole competenze.
Il ruolo di Ingegneri, architetti e geometri, in particolare, appare centrale.
Essi dovranno infatti contribuire in maniera determinante sin dalla fase iniziale, già in sede di:
individuazione dei lavori da eseguire;
individuazione e quantificazione delle agevolazioni delle quali fruire.
Non dimentichiamo che stiamo parlando di un’agevolazione che attiene alla realizzazione di lavori tecnico-edili ed è quindi naturale che i professionisti dell’area tecnica (edile, idro-termo-sanitaria, impiantistica, del recupero energetico, della eco sostenibilità ecc…) debbano essere in grado di far fronte a dubbi e incertezze sulla sussistenza delle condizioni per fruire dei benefici più appetibili.
I professionisti dell’area tecnica saranno al vertice del pool professionale?
Il professionista “tecnico” si troverà a dover padroneggiare una normativa complessa, al fine di l’ambito di applicazione delle nuove agevolazioni, che coesistono in gran numero con quelle già da tempo previste da una normativa in vigore da anni e che già parlava di super agevolazioni Eco-bonus e Sisma-bonus nel Decreto Crescita, varato immediatamente prima della pandemia Covid.
Il professionista tecnico è colui che, al termine della propria analisi, deve saper consigliare per quale modulo agevolativo optare.
Il ruolo del professionista tecnico sarà determinante ad esempio:
per valutare l’entità del miglioramento della classe energetica;
per decidere il da farsi nel caso in cui gli interventi trainanti l’agevolazione non possano essere effettuati, per l’esistenza di vincoli o di norme urbanistiche;
per attestare la congruità dei prezzi;
per attestare l’effettiva portata dei lavori eseguiti;
per attestare i vari stati di avanzamento dei lavori.
Qual è il ruolo dei professionisti dell’area contabile?
In questo caso si parla essenzialmente di
Commercialisti
Periti
Revisori legali
Consulenti del lavoro
Centri di Assistenza Fiscale (CAF)
A questi spetterà asseverare quando le spese possano dirsi effettivamente sostenute, alla luce della normativa fiscale, che stabilisce il momento di effettuazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi.
E’ probabile che saranno soprattutto i CAF a farsi carico di questi adempimenti, in quanto riconducibili al loro specifico ruolo di assistenza fiscale, rivolto ai privati come alle imprese di piccole dimensioni, piuttosto che i professionisti impegnati più propriamente nella consulenza alle imprese o nella revisione legale.
I costi dei professionisti tecnici sono - a loro volta - agevolabili?
I costi dei professionisti tecnici, a titolo di compenso per la loro attività professionale, entra a pieno titolo tra le spese che danno diritto alla detrazione o al credito d’imposta.
Tuttavia non è ancora chiaro se il professionista tecnico possa essere considerato alla stregua di un qualsiasi fornitore.
Se così fosse, potrebbe essere destinatario di una richiesta di contributo in fattura, che lo renderebbe a sua volta titolare del credito d’imposta pari al 110%.
E se il Fisco contesta la fruizione del credito chi risponde?
L’eventuale contestazione da parte del Fisco su una fruizione impropria del credito di imposta, su quali soggetti si rivolgerebbe in prima battuta? Il contribuente resterà sempre il destinatario in prima battuta dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entratee il soggetto esposto alle sanzioni amministrative tributarie.
Tuttavia la normativa stabilisce, in via autonoma, sanzioni amministrative pecuniarie (in concorso con eventuali sanzioni penali derivanti dalla falsità ideologica delle attestazioni) a carico dei professionisti che commettano errori o negligenze nel rilascio delle attestazioni.
Ciò impone a questi ultimi di munirsi di polizze assicurative, adeguate al numero e al valore delle attestazioni rilasciate.
L’Agenzia delle Entrate cosa fa?
Eco e Sisma Bonus rappresentano una fiscalità di vantaggio, che non rappresenta un “regalo” nei confronti di chi può godere dell’agevolazione.
Al contrario, essa è rivolta a conseguire degli obiettivi di pubblico interesse.
Di qui la logica conseguenza che i controlli saranno orientati ad accertare l’effettivo perseguimento dell’obbiettivo del miglioramento qualitativo del patrimonio edilizio.
Va considerato, però, che proprio l’incremento di gettito, favorito dall’avvio di un circuito virtuoso di sviluppo edilizio, attraverso l’incremento del fatturato di imprese e professionisti, che verosimilmente saranno quasi esclusivamente residenti nel territorio italiano, servirà a compensare in parte il costo dell’agevolazione.
Di qui la naturale considerazione che Il corretto adempimento degli obblighi fiscali da parte di professionisti e imprese, in relazione ai lavori nei quali saranno coinvolti, sarà certamente oggetto di particolare attenzione all’ interno dell’attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate.