SIMEST: +800mila €. e +300 milioni di €. per l'internazionalizzazione
Fondo Simest passa a 800mila €. e a + 300 milioni di €.
La Commissione Europea ha autorizzato il quadro temporaneo sugli aiuti di Stato (il cosiddetto Temporary Framework) concedendo a Simest di poter allargare al 50% la quota di fondo perduto per i finanziamenti rivolti all’internazionalizzazione.
Ha così definitivamente approvato quanto già previsto con il Decreto Cura Italia (Finanziaria 2020), ovvero
l’aumento del massimale del fondo gestito da Simest a supporto delle imprese, che passa a 800mila euro
e che guadagna inoltre una dote aggiuntiva, autorizzata da Bruxelles, di 300 milioni di euro.
Sace-Simest: nuove soluzioni per i mercati esteri
Ho sempre sostenuto la centralità di Sace-Simest nel panorama degli aiuti alle imprese, indipendentemente dalle emergenze che le stesse possano sopportare, come l’attuale pandemia, e anche questa determinazione della Commissione Europea ne è la riprova.
Questo consente a Sace di essere performante in tutte le fasi di sviluppo delle imprese e, in particolare, nella loro azione di internazionalizzazione per investimenti realizzati o da realizzare, che ora riguarda anche i paesi dell’Unione Europea, mentre in precedenza l’operatività di Sace-Simest era maggiormente focalizzata sui paesi Extra Europei.
In questo modo le imprese Italiane, che per oltre il 50% esportano nei paesi intra-Ue, grazie al via libera della Commissione Europea, potranno contare su nuove soluzioni per il mercato estero.
Potenziamento dei finanziamenti agevolati
L’arricchimento degli strumenti gestiti da Simest costituisce la seconda novità.
Ciò riguarda
sia l’allargamento del margine delle spese ammissibili,
sia l’incremento delle tipologie di imprese che possono giungere a finanziamenti agevolati.
Di questo ho già avuto modo di scrivere in maniera dettagliata.
Puoi leggere il mio articolo nel Blog dello Studio Associato MSC cliccando sul seguente link:
Per accedere agli strumenti per l’internazionalizzazione Sace-Simest cambia un parametro fondamentale
Si tratta del requisito rappresentato dal fatturato verso l’estero per poter avvicinare le risorse non destinate a un uso specifico.
Non più almeno il 35% dei ricavi esteri negli ultimi 3 anni, ma: • almeno il 20% del fatturato totale degli ultimi due;
OPPURE • almeno il 35% del fatturato nell’anno precedente alla domanda.
Si tratta di un abbassamento estremamente significativo del parametro in parola, che amplierà in maniera importante il numero delle imprese che potranno godere di un supporto fortemente potenziato.
Cosa cambia in termini di GARANZIA?
Le imprese italiane potranno avvantaggiarsi anche da una seconda fonte, questa volta in termini di garanzia: Sace, Abi (Associazione bancaria italiana) e Aifi (Associazione del private equity, venture capital e private debt) hanno infatti annunciato l’operatività della copertura pubblica anche per i prestiti obbligazionari.
Nuovi strumenti pensati da Simest
A partire dal 6 agosto Simest ha lanciato strumenti agevolati con nuove modifiche che allargano le opportunità offerte alle imprese, potenziando ulteriormente i benefici derivanti dai finanziamenti agevolati.
Di questo ho diffusamente scritto nel blog, il link per accedere al quale è indicato sopra, ed è il caso di andare a rileggere quanto scritto perché si tratta di opportunità che nessun imprenditore può trascurare.
Patrimonializzazione
Accessibilità anche per le MidCap (imprese fino a 599 dipendenti)
Riduzione del parametro del fatturato export come requisito di accesso:
o 20% nell’ultimo biennio;
OPPURE
o 35% nell’anno precedente alla domanda.
Richiesta di garanzie modulate in funzione dello scoring per tutti i richiedenti (*)
(*) ferma restando la possibilità di richiedere l’esenzione dalle garanzie fino al 31 dicembre 2020, in ottemperanza a quanto previsto dal DL Rilancio
Inserimento sui mercati esteri
Ampliamento delle strutture estere finanziabili con il magazzino
Finanziabilità di più uffici e centri assistenza post vendita (fino a 3 per ciascuna tipologia)
Ammissibilità delle certificazioni internazionali di prodotto tra le spese finanziabili
E-commerce
Finanziabilità di tutti i domini senza limitazioni di paese
Ammissibilità, tra le spese finanziabili, dei costi per l’affitto di un magazzino e delle certificazioni internazionali di prodotto.
Fiere e mostre
Accesso allo strumento per tutte le imprese indipendentemente dalla dimensione
Finanziabilità delle fiere di carattere internazionale in Italia (riconosciute tali dall’AEFI)
Finanziabilità delle spese sostenute per i Temporary Export Manager, figure professionali in grado di dare assistenza qualificata alla partecipazione alla fiera.
Gli imprenditori consapevoli e le opportunità dell’internazionalizzazione
L’imprenditore deve essere consapevole che la propria azienda non può prescindere da una proiezione all’estero.
Egli opera infatti con la sua impresa in un mercato globalizzato e la possibilità di intrecciare relazioni internazionali è fondamentale, non solo per lo sviluppo, ma anche per il mantenimento della propria impresa.
La pandemia attuale ce ne dà una chiara dimostrazione.
Solo le imprese con legami internazionali attivi hanno potuto trovare fornitori e clienti in paesi non colpiti, o colpiti in maniera non grave, dalla pandemia, conservando in questo modo i flussi di approvvigionamento di materie prime, semilavorati, merci, la cui richiesta poteva essere dirottata su paesi in grado di mantenere volumi di esportazione adeguati.
Lo stesso dicasi per i mercati di sbocco.
Solo le imprese con legami con i mercati esteri hanno potuto cercare clientela in paesi dove i flussi di domanda erano ancora sostenuti, stante la loro condizione NO-Covid.
Aprirsi ai mercati esteri in un mondo “a macchia di leopardo”
L’evoluzione temporale vedrà un mondo ed un’Europa che si presenteranno, parlando della pandemia, a “macchia di leopardo”, con lo spostamento della pandemia dagli uni agli altri, per poi ritornare sui primi e così via.
La flessibilità deve quindi essere massima, anche considerando che stiamo parlando di paesi che possono essere sì a migliaia di chilometri di distanza e appartenere a continenti diversi, ma nella maggioranza dei casi sono paesi Europei, e qui il nuovo contributo Sace-Simest è notevolissimo, come la Germania, la Francia ma anche i paesi appartenenti all’area Balcanica oppure la Russia.
Un territorio vastissimo dove i collegamenti sono tuttavia possibili e le relazioni commerciali, per quanto in crisi in questo particolare momento storico, sono spesso consolidate da anni a questa parte.
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