Nuovo decreto coronavirus. Commento "a caldo" sulle norme


Nuovo Decreto Coronavirus
Si può fare un commento a caldo?

Il Nuovo Decreto tanto atteso, recante norme di sostegno di fronte all’emergenza Coronavirus, è finalmente arrivato nel primo pomeriggio di lunedì 16 marzo.
 

25 miliardi di euro del Bilancio Statale

Si tratta di un decreto molto corposo e non poteva essere diversamente dal momento che impegna una cifra rilevantissima (circa 25 Miliardi di Euro) del Bilancio Statale.
 

Potranno esserci problemi applicativi?

Proprio la corposità del Decreto porta, come primissima riflessione, a constatare come anche in questa circostanza lo Stato non sia riuscito a fare a meno di introdurre clausole e distinguo che creeranno infiniti problemi applicativi.
 

La burocrazia non si arrende nemmeno all’emergenza

Se da un lato non si poteva pensare a norme che ignorassero del tutto le esigenze del Bilancio Statale, dall’altro sembra trasparire come la burocrazia non si fermi mai, neppure davanti a un evento di assoluta straordinarietà.
 

Emergenza mai vista in Italia

Mai il nostro paese si era misurato con una simile emergenza ed era logico aspettarsi che l’eccezionalità della situazione suggerisse provvedimenti a loro volta eccezionali, non solo in relazione alle somme messe a disposizione, ma anche relativamente a una snellezza applicativa particolare.
 

Tanti, troppi distinguo genereranno un caos interpretativo?

I distinguo si presentano molteplici e di difficile interpretazione.
Tutto si risolverà certamente, ma solo con l’intervento degli organismi coinvolti attraverso chiarimenti, pareri, circolari che genereranno l’abituale incertezza in un momento nel quale si dovrebbe poter procedere con estrema velocità e con indicazioni precise e non rimesse alle solite interpretazioni inevitabilmente, almeno inizialmente, contrastanti.
 

Definire le regole in anticipo sulle norme sarebbe una soluzione?

L’impressione è che ancora una volta si sia sottovalutata la necessità di definire in via preliminare le regole in ragione delle scelte politiche fatte, in modo che queste ultime, una volta acclarate, potessero trovare applicazione istantanea.
 

Dal Decreto emerge una strategia precisa per arginare le conseguenze economiche e sociali che stiamo patendo e patiremo?

A questa domanda corrisponde una seconda osservazione, cioè che si sia voluto fare tanto, ma disordinatamente, come se il Governo avesse subito un “assalto alla diligenza” che lo avesse costretto a cercare di accontentare un po’ tutti, senza seguire cioè un percorso predefinito, libero da condizionamenti, dove le diverse emergenze venissero messe a sistema.
 

Le agevolazioni sono concrete e definitive?

Da questa domanda discende un’ultima osservazione.
Molte agevolazioni non sembrano tali, in quanto si traducono unicamente in uno slittamento di termini di pagamento, che saranno in ogni caso dovuti a breve come se, una volta superata l’emergenza, il sistema economico e sociale potesse riavviarsi immediatamente e generare risorse tali da consentire, non solo il riallineamento rispetto ai differimenti concessi, ma anche riprendere negli adempimenti periodici esattamente come prima.
 
In ogni caso queste considerazioni sono assolutamente “a caldo” e la speranza è che le perplessità possano essere immediatamente fugate grazie a un’Amministrazione Statale finalmente concreta ed efficiente nel suo agire.
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© Questo articolo, a firma di Attilio Sartori, è apparso per la prima volta sul Blog LA MOSSA GIUSTA.
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