Il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il Codice dei Contratti Pubblici
Gran parte delle nuove norme entreranno in vigore il 1° luglio 2023. Per le rimanenti si dovrà attendere la fine dell’anno e l’inizio del prossimo.
Se ne è parlato moltissimo.
Non mancano perplessità e dubbi circa gli effetti che il nuovo Codice produrrà nel vastissimo mondo dei contratti conclusi con la Pubblica Amministrazione.
Tra timori e dubbi
Si teme che le nuove regole possano, ancor più che in passato, allargare la strada alla corruzione, all'infiltrazione mafiosa (che proprio nel mondo degli appalti pubblici trova un terreno fertilissimo), alla possibilità per gli enti pubblici di favorire, per questa via, certe imprese a danno di altre perseguendo gli interessi di parte di amministratori politicamente schierati.
A rischio le garanzie di qualità dei soggetti aggiudicatari?
Si lamenta sin da ora come le nuove norme non pongano al centro la “qualità” dei soggetti aggiudicatari degli appalti e della schiera dei rispettivi subappaltatori, dove per “qualità”, si intende la perizia e esperienza, la solidità finanziaria e economica, la trasparenza, l'inflessibilità nel rispetto delle regole che disciplinano il lavoro, la sicurezza nei cantieri, l’ambiente, e che dovrebbero essere elementi qualificanti e premianti che le imprese dovrebbero testimoniare con la propria storicità.
Appalti pubblici: molto più delle opere edili
Siamo portati a pensare agli appalti pubblici unicamente come quelli che riguardano le opere edili che gli Enti appaltano per provvedere alla manutenzione e realizzare le infrastrutture di loro competenza.
Il mondo degli appalti pubblici è, invece, infinitamente più ampio ricomprendendo tutti i beni e servizi che la Pubblica Amministrazione eroga nel perseguire la propria immensa funzione pubblica.
In una parola, il funzionamento dell’intero Stato dipende dal lavoro delle Pubbliche Amministrazioni e dagli appalti che indicono e il nuovo Codice degli Appalti è per esse lo strumento fondamentale del loro operare.
Nel Nuovo Codice degli Appalti quali vantaggi ci sono?
Ma ci sono altri aspetti che vanno considerarti.
Il Nuovo Codice degli Appalti, è un “testo unico” che fa - in alcuni casi - chiarezza, definendo linee guida precise, paletti da rispettare tanto da parte degli appaltanti che da parte degli appaltatori.
Snellisce le procedure, consentendo di tagliare i tempi della burocrazia (che in Italia sono praticamente infiniti), rafforzando la speranza di rispettare le condizioni che la UE ci ha imposto per ottenere i fondi del PNRR, dei quali il nostro Paese non può fare a meno.
Il punto di vista legale: avvocato Antonio Prade
Il tema è articolatissimo al punto che saranno due le puntate che andrò a dedicarvi, in questa come nella prossima collaborando con l’Avvocato Antonio Prade, affermato nella sua professione e particolarmente esperto, tra tutto, proprio nella normativa degli appalti pubblici.
Con lui cominciamo quindi ad affrontare il tema, con lo scopo di analizzarlo per quello che è, senza enfatizzarlo ma anche non sottovalutandolo.
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