Luglio 2021: riapre lo sportello per la "Nuova Sabatini"
“Nuova Sabatini”
Riapre lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi “Nuova Sabatini”.
Non solo si sbloccano i contributi, ma la semplificazione e il rifinanziamento della misura ne accelerano l’erogazione.
Riparte la Sabatini?
Con il decreto direttoriale 1° giugno 2021, il Ministero dello sviluppo economico aveva disposto la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi, per l’esaurimento delle risorse a disposizione.
Con il decreto 2 luglio 2021 lo stesso Ministero dispone, a partire dal giorno stesso, la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi “Nuova Sabatini”.
Nel frattempo le risorse finanziarie necessarie sono state reintegrate in maniera sostanziosa.
Per approfondimenti potete leggere l'articolo pubblicato a fine agosto 2020, relativo alla "Nuova Sabatini" modificata.
La “Nuova Sabatini” e i benefici per la liquidità aziendale
L’obbiettivo della "Nuova Sabatini" è quello di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese, attraverso la concessione, da parte del Ministero dello sviluppo economico, di un contributo in conto impianti a valere sugli interessi relativi a determinati «finanziamenti agevolati».
Se da un lato, quindi, il finanziamento per sostenere il progetto di investimento deve essere “contrattato” dall’impresa direttamente con banche/intermediari finanziari convenzionati con il Mise (praticamente tutti), dall’altro quest’ultimo interviene con un contributo a valere sugli interessi dovuti sul finanziamento erogato. L’elemento qualificante è che il contributo può essere erogato in un’unica soluzione in via anticipata e quindi non spalmato sulle singole rate di rimborso.
In pratica, se a fronte di un finanziamento per 100 da restituire in 5 anni gli interessi complessivi fossero 10 e, sugli stessi, il contributo fosse di 5, quest’ultimo potrà essere erogato anticipatamente per intero e non spalmato sui 5 anni previsti per la restituzione del finanziamento. In questo modo la liquidità aziendale ne beneficerà in maniera significativa.
Chi può accedere all’agevolazione?
Possono accedere all’agevolazione tutte le piccole e medie imprese, per finanziare l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali, investimenti digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti per un importo minimo di €. 20.000 e un massimo di €. 4 milioni.
Pertanto, possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che, alla data di presentazione della domanda:
siano regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
non siano in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
non si trovino in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
abbiano sede in uno Stato membro, purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
Quali sono gli investimenti agevolabili con la “Nuova Sabatini”?
La misura sostiene gli investimenti per l’acquisto, diretto o tramite leasing, di beni strumentali nuovi necessari a:
la creazione di una nuova attività produttiva
l’ampliamento di un’unità produttiva
la diversificazione della produzione in uno stabilimento
il cambiamento fondamentale del processo di produzione in uno stabilimento esistente.
Che caratteristiche devono avere i beni strumentali perché il loro acquisto possa godere del contributo?
Le spese ammissibili riguardano l’acquisto, anche in leasing, di beni strumentali da destinare a strutture produttive, già esistenti o da realizzare, ovunque localizzate nel territorio nazionale.
In particolare, i beni devono essere:
a uso produttivo
correlati all’attività svolta dall’impresa
ubicati presso l’unità produttiva dell’impresa in cui è realizzato l’investimento
macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica.
Possono, inoltre, essere agevolati anche gli investimenti in «tecnologie digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti», che comprendono unicamente i beni immateriali e materiali considerati “Industria 4.0”.
Per la loro individuazione è possibile rifarsi alle elencazioni di cui agli allegati A e B alla legge n. 232-2016, che identificano i beni rientranti o meno in “Industria 4.0”. I beni strumentali devono essere caratterizzati da «autonomia funzionale», non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfino tale requisito.
Come si calcola la misura dell’agevolazione?
Si tratta di un contributo in conto impianti, il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, convenzionalmente, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento.
Il contributo “base” è pari al:
7,72 % (calcolato in via convenzionale su un finanziamento al tasso di interesse del 2,75 %, della durata di cinque anni e di importo equivalente al finanziamento)
Importo finanziato
Tasso convenzionale
Durata in semestri
Misura del contributo
100.000,00
2,75%
10
7.717,37
Il contributo in conto impianti cresce al 10,08 % (contributo calcolato in via convenzionale su un finanziamento al tasso di interesse del 3,575 %, della durata di cinque anni e di importo equivalente al finanziamento) per investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “Industria 4.0”);
Importo finanziato
Tasso convenzionale
Durata in semestri
Misura del contributo
100.000,00
3,575%
10
10.092,38
Il contributo in conto impianti cresce al 15,74 % (contributo calcolato in via convenzionale su un finanziamento al tasso di interesse del 5,50 %, della durata di cinque anni e di importo equivalente al finanziamento) per le micro e piccole imprese che effettuano investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia .
Quali caratteristiche devono avere gli impianti per godere del contributo “maggiorato”?
Perché l’azienda possa usufruire del contributo maggiorato del 3,575% e del 15,74% (quest’ultimo solo per le micro e piccole imprese che effettuano investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) i macchinari devono essere:
a controllo numerico (CNC) e/o dotati di controllore logico programmabile
interconnessi ai sistemi informatici di fabbrica con controllo remoto e/o part program
integrati in modo automatizzato con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo
dotati di un’interfaccia uomo-macchina semplice e intuitiva
in linea con i più recenti criteri di sicurezza, salute e igiene sul lavoro.
Rifinanziamento ed erogazione accelerata
Il rifinanziamento operato non è l’unica novità introdotta con il provvedimento del 2 Luglio. Con il decreto di rifinanziamento viene introdotta anche l’equiparazione del trattamento in capo a tutte le imprese possibili beneficiarie della “Nuova Sabatini”, senza distinzione.
Si prevede infatti che per tutte le domande presentate dalle imprese, a partire dal 1° gennaio 2021, agli istituti bancari e agli intermediari finanziari, l’erogazione del contributo verrà effettuata in un’unica soluzione, anziché in sei quote annuali come inizialmente previsto, e indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato. Potranno quindi ottenere l’erogazione accelerata delle rimanenti quote di contributo tutte le PMI, che avessero già presentato la domanda dopo il 1 Gennaio 2021, prima dell’entrata in vigore dell’attuale normativa e indipendentemente dalla misura dei finanziamenti.
Come attivare l’istruttoria preliminare
Sono previste delle verifiche amministrative preventive.
Al loro esito positivo, e nei limiti di quanto disponibile nelle casse statali, è subordinato il pagamento del contributo da parte del MISE.
Saranno le banche e gli intermediari finanziari convenzionati a esperire, in nome e per conto della impresa beneficiaria, la pratica necessaria ad avviare la richiesta di erogazione del contributo.
Passaggi per l’erogazione del contributo
La scaletta operativa è la seguente:
1. Presentazione della domanda di agevolazione e finanziamento tramite PEC inviata dalla PMI alla banca o all’intermediario finanziario, unitamente alla:
richiesta di finanziamento
domanda di accesso al contributo ministeriale
attestazione di possesso dei requisiti e aderenza degli investimenti alle previsioni di legge.
2. La banca/intermediario finanziario, verificata la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmessa dalla PMI, trasmette al Ministero la richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo.
3. La banca/intermediario finanziario, previa conferma da parte del Ministero della disponibilità, totale o parziale, delle risorse erariali da destinare al contributo, ha facoltà di concedere il finanziamento alla PMI.
4. La banca/intermediario finanziario che decida di concedere il finanziamento alla PMI adotta la relativa delibera e la trasmette al Ministero, unitamente alla documentazione inviata dalla stessa PMI in fase di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.
5. Il Ministero adotta il provvedimento di concessione del contributo, con l’indicazione dell’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni concedibili e del relativo piano di erogazione, nonché degli obblighi e degli impegni a carico dell’impresa beneficiaria e lo trasmette alla stessa e alla relativa banca/intermediario finanziario.
6. La banca/intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare alla stessa il finanziamento in un’unica soluzione ovvero, nel caso di leasing finanziario, al fornitore, entro trenta giorni dalla data di consegna del bene ovvero alla data di collaudo, se successiva. La stipula del contratto di finanziamento può avvenire anche prima della ricezione del decreto di concessione del contributo.
7. La PMI è tenuta a completare l’investimento entro dodici mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento, pena la revoca dell’agevolazione.
A investimento ultimato, la PMI dovrà
8. Compilare, utilizzando la piattaforma telematica disponibile, la richiesta unica di erogazione (modulo RU) del contributo in conto impianti.
9. Inviare al MISE il modello RU firmato digitalmente dal legale rappresentante/procuratore dell’impresa beneficiaria, entro 120 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento e previo pagamento dei beni oggetto dell’investimento.
10. Ricevuto il modulo RU, il Ministero procede, entro sessanta giorni, nei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa, a erogare il contributo
• in un’unica soluzione; o, in alternativa
• solo la prima quota, nel caso di domande trasmesse dalle PMI alle banche/intermediari finanziari in data antecedente al 1° gennaio 2021, che non presentino i requisiti per ottenere il contributo in un’unica soluzione.
È possibile cumulare altri contributi a quello della “Nuova Sabatini”?
Nel rispetto dei limiti imposti da singole leggi di settore, il contributo erogato dalla “Nuova Sabatini” è cumulabile, secondo le seguenti regole:
per le imprese appartenenti a settori diversi da agricoltura e pesca le agevolazioni sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese
per tutte le imprese è cumulabile anche il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi
le agevolazioni concesse dalla “Nuova Sabatini” possono essere cumulate con altre agevolazioni, che, a loro volta, consentano la cumulabilità, nel limite dei massimali “De Minimis”, fissati dalla normativa comunitaria per gli aiuti alle PMI.
Va detto infine che le agevolazioni della “Nuova Sabatini” possono coesistere, sugli stessi beni, con tutte le norme che, prevedendo benefici di carattere fiscale applicabili alla generalità delle imprese, non sono da considerare «aiuti di Stato» e non concorrono, quindi, a formare cumulo.
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