Guida ragionata e commentata del Decreto Liquidità - Parte III°
Decreto Liquidità: finanziamenti alle Imprese
In questo commento si analizzano le condizioni di accesso ai finanziamenti alle Imprese, ottenibili grazie alla garanzia offerta da Sace-Simest.
Cosa sono Sace-Simest?
Si tratta di “Banche Statali” erogatrici del “credito speciale”.
In linea di massima si deve dire che il credito si distingue in base alla propria natura in:
Credito ordinario: erogato in ogni forma tecnica dagli Istituti di Credito Ordinario (le Banche).
Credito agevolato: erogato da organismi, Europei, Statali, Regionali, Camerali, tipicamente attraverso bandi.
Relativamente ai bandi, non solo consentono di disporre di finanziamenti diretti, ma anche a condizioni agevolate:
a fondo perduto;
se non a fondo perduto, comunque a condizioni particolari quanto a:
o durata complessiva ;
o durata del preammortamento;
o tassi di interesse agevolati.
Credito speciale: erogato da Istituti Finanziari quali Sace-Simest, ma anche Invitalia, Medio Credito Centrale, Cassa Depositi e Prestiti, altri Istituti Nazionali, ma non solo, anche Europei e Mondiali.
Il credito viene rilasciato, tipicamente, a fronte di progetti di investimento di caratura particolare, ma non mancano esempi di interventi di Sace-Simest, ad esempio, anche a fronte di progetti di minori dimensioni.
Credito strutturato: normalmente ottenuto attraverso l’emissione da parte delle imprese di titoli di debito (Obbligazioni e Bond in senso lato) da collocare presso i risparmiatori all’interno di mercati dedicati.
Sace è parte del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Detiene la totalità delle partecipazioni di SACE BT e SACE Fct e il 76% di SIMEST, insieme alla quale costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Sace-Simest offrono un’ampia gamma di prodotti finanziari e assicurativi, destinati principalmente allo sviluppo di progetti di internazionalizzazione per sostenere la competitività delle imprese italiane e aiutarle a crescere in sicurezza, in ogni fase dei loro progetti di sviluppo sui mercati esteri.
L’intervento di Sace-Simest in favore delle imprese è molto articolato e la focalizzazione sul sostegno alle imprese, che operano o intendono allargare la propria operatività sui mercati esteri, va vista in termini relativi e non assoluti.
Che cos’è “Garanzia Italia”?
Sace-Simest sono uno dei due pilastri sui quali si fondano gli interventi statali a sostegno del “sistema impresa” danneggiato dal Covid-19.
Lo Stato ha fatto affidamento sul Fondo per lo sviluppo delle PMI e su Sace-Simest per organizzare il rilascio di garanzie a favore delle imprese Italiane, direttamente o indirettamente danneggiate dalla pandemia da Covid-19.
Del contributo offerto dal Fondo PMI si è parlato nella prima e seconda parte di questo commento.
Ora parliamo della garanzia offerta da Sace-Simest, che si chiama “Garanzia Italia”.
Si tratta di una garanzia:
a prima richiesta, esplicita ed irrevocabile;
temporanea:
le garanzie concesse potranno essere rilasciate entro il 31 dicembre 2020;
per finanziamenti:
di durata non superiore a 6 anni;
con la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 24 mesi;
ammessa anche per PMI, inclusi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA.
Questi ultimi devono però:
aver pienamente utilizzato la loro capacità di accesso al Fondo di garanzia PMI, ovvero impegnato garanzie fino al limite di 5 milioni di Euro.
Chi può accedere a “Garanzia Italia”?
Le imprese interessate alla garanzia dovranno innanzitutto valutare se soddisfano le condizioni richieste per ottenerla.
Garanzia Italia è disponibile:
per qualsiasi tipologia di impresa indipendentemente dalla dimensione, dal settore di attività e dalla forma giuridica;
con sede in Italia;
non in difficoltà al 31 dicembre 2019, ma che abbia affrontato o che si sia trovata in una situazione di difficoltà successivamente, a seguito dell’epidemia da Covid-19;
che, alla data del 29 febbraio 2020, non risultasse presente tra le esposizioni deteriorate presso il sistema bancario.
Quali sono le caratteristiche dei finanziamenti garantibili?
La garanzia, che potrà essere rilasciata entro il 31 dicembre 2020 dovrà essere a fronte di nuovi finanziamenti concessi all’impresa dalle banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e dagli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia:
• effettuati successivamente al 9 aprile 2020 (data di entrata in vigore del Decreto Liquidità);
• di durata
o superiore a 6 anni;
o con la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 12, 18 o 24 mesi.
Misura del finanziamento e interventi a cui deve essere destinato
Gli investimenti devono essere destinati a sostenere:
• costi del personale;
• investimenti o capitale circolante impiegati in:
stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia
di importo non superiore al maggiore tra:
• il 25% del fatturato 2019, espresso in Italia, come risultante:
dal bilancio depositato;
oppure
dalla dichiarazione fiscale inoltrata;
• il doppio della spesa salariale annuale in Italia per il 2019 risultante da:
o bilancio depositato;
oppure
o da dati certificati se l'impresa non avesse approvato il bilancio.
Qualora l’impresa avesse iniziato la propria attività successivamente al 31 dicembre 2018, si farà riferimento ai costi del personale attesi per i primi 2 anni di attività, come documentato e attestato dal rappresentante legale dell’impresa. Si segnala che l’impresa con debiti bancari in essere, potrebbe utilizzare i finanziamenti in parola per estinguere le posizioni a debito. L’effetto sarebbe di sostituire debiti chirografari o assistiti da garanzie personali con un debito a garanzia pubblica.
Potranno essere richiesti anche più finanziamenti dalla stessa impresa, anche a Istituti finanziatori diversi, ma il cumulo dovrà comunque rispettare i limiti indicati.
Qual è la misura della garanzia che Sace-Simest potranno rilasciare?
La garanzia rilasciata da Sace-Simest sarà pari al:
90% dell’importo del finanziamento per imprese con:
• meno di 5.000 dipendenti in Italia;
• valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro;
80% dell’importo del finanziamento per imprese con;
• valore del fatturato tra 1,5 miliardi e 5 miliardi di euro;
oppure
• con più di 5000 dipendenti in Italia;
70% dell’importo del finanziamento per imprese con:
• con valore del fatturato superiore a 5 miliardi.
Particolari impegni a cui le imprese devono sottostare una volta ottenuta la garanzia
Le imprese che intendono presentare domanda di finanziamento con garanzia Sace-Simest dovranno tenere presenti anche le condizioni da rispettare successivamente all’ottenimento della garanzia.
Il Decreto Liquidità, infatti, richiede che l’impresa che beneficia della garanzia dovrà assumere l'impegno:
per sé e per ogni altra impresa con sede in Italia, che faccia parte del medesimo gruppo a cui si appartiene:
di non approvare la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni proprie nel corso del 2020;
di gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali.
Quest’ultimo è un impegno che, nella situazione economica presente, risulta difficile da rispettare se non ingessando in maniera eccessiva l’attività di impresa.
Senza contare la genericità della norma tale da causare molteplici problemi applicativi.
Modalità di accesso alla garanzia offerta da Sace-Simest
Va premesso che la richiesta di finanziamento dovrà essere presentata dall’impresa direttamente alla banca di riferimento o altro Istituto finanziario.
Il soggetto finanziatore:
• verificherà il rispetto dei criteri base di accesso;
• effettuerà l’istruttoria creditizia. In caso di esito positivo:
• caricherà la richiesta di garanzia nel portale online di Sace-Simest;
• Sace-Simest processerà la richiesta e, riscontratone l’esito positivo, rilascerà la garanzia controgarantita dallo Stato.
Per imprese di maggiori dimensioni
con un fatturato maggiore di 1,5 miliari di euro;
oppure
numero dipendenti in Italia maggiore di 5.000;
l’emissione della garanzia da parte di SACE potrà essere effettuata solamente:
a seguito di un processo istruttorio interno;
alla conseguente approvazione tramite Decreto da parte del Ministro dell'Economia e delle Finanze, sentito il Ministro dello Sviluppo Economico;
tenendo in considerazione il ruolo che l’impresa svolge rispetto ai seguenti profili in Italia:
- contributo allo sviluppo tecnologico;
- appartenenza alla rete logistica e dei rifornimenti;
- incidenza su infrastrutture critiche e strategiche;
- impatto su livelli occupazionali e mercato del lavoro;
- peso specifico nell’ambito di una filiera produttiva strategica.
Per le imprese di minori dimensioni
ovvero con:
- numero di dipendenti in Italia inferiore a 5.000;
- fatturato in Italia inferiore ad 1,5 miliardi di Euro;
il Decreto Liquidità prevede una procedura semplificata per il rilascio delle garanzie da parte di Sace-Simest:
sulla base dei dati risultanti:
dal bilancio riferito all’ esercizio 2019 se depositato;
ovvero, se l’impresa non avesse approvato il bilancio:
certificati, con riferimento alla data di entrata in vigore del Decreto.
Essa coincide in pratica con quella ordinaria con la sola eccezione:
di non richiedere l’approvazione a posteriori tramite Decreto da parte del Ministro dell'Economia e delle Finanze, sentito il Ministro dello Sviluppo Economico;
di non tenere in considerazione il ruolo che l’impresa svolge rispetto ai profili individuati in Italia dalla disciplina ordinaria di rilascio della garanzia, come sopra declinati.
Quale può essere, giunti a questo punto, una valutazione d’insieme?
E’ evidente che il limite fondamentale dell’intero Decreto Liquidità consiste nel fatto che non prevede norme per concedere liquidità a imprese e professionisti, ma unicamente garanzie.
La liquidità è altra cosa e sappiamo bene come il denaro contante non sia nelle casse di uno Stato indebitato come è l’Italia, ma piuttosto nelle casseforti delle banche nazionali e dalla BCE.
Solo da lì può arrivare la liquidità, ma il problema riguarda la sua entità in relazione alle necessità del “Sistema Impresa” italiano, la capacità di quest’ultimo di utilizzarla in maniera proficua, la possibilità di restituire le somme ricevute. Bisogna capire che non è di questo mondo il pensiero che qualcuno possa regalare il denaro.
Esso potrà essere erogato alle condizioni più favorevoli, riconoscendo tempi di restituzione favorevolissimi, ma sarà pur sempre denaro ottenuto a prestito. Pensarla diversamente vuol dire voler vivere, più ancora dei nostri governati, nel paese dei balocchi.
Chi dà il denaro a prestito vuole garanzie circa la sua recuperabilità: la valutazione del merito creditizio delle imprese, come anche dello Stato italiano, è perciò logica e ragionevole.
In questo campo non siamo, ahimè, dei modelli per nessuno ed è quindi comprensibile l’attività istruttoria lasciata alle banche e la titubanza dell’Europa nel finanziarci.
Se fossimo degli imprenditori come ragioneremmo?
Facciamo finta di essere tutti imprenditori ponendoci una serie di domande:
“Se dovessi fare credito ad un mio cliente, mi preoccuperei o meno della sua capacità di rimborso?”
“Farei credito a un soggetto che vedo in difficoltà e per di più ha un passato di cattivo pagatore?”
“Gli farei credito, se solo temessi che con il mio denaro egli non aiuterà il ciclo finanziario della sua impresa, ma lo utilizzerà solamente per coprire debiti pregressi?”
“Accetterei che, per recuperare quanto concessogli, io debba attendere che qualcun’altro gli faccia a sua volta credito, nella speranza che con quest’ ultimo egli potrà rimborsare il mio?”
Se non crediamo alla Fata Turchina, ma guardiamo alla realtà la risposta è certamente negativa per tutte le domande.
Debiti più debiti, più sprechi, più privilegi: uguale conto in rosso
La nostra povera Italia fa quello che può e sconta in questo le politiche sbagliate del passato, dal più remoto fino ai giorni nostri.
Un passato caratterizzato da un tenore di vita superiore alle nostre possibilità, da una costante inadeguatezza del nostro prodotto interno lordo rispetto, non solo alle spese per investimenti, ma anche per quelle a fronte della gestione corrente.
Un passato e un presente dove il ricorso al debito è sempre stata una costante con l’emissione senza fine di Titoli di Stato che, per anni, la BCE di Draghi ha acquistato, in deroga a ogni politica comunitaria, generando irritazione da parte di paesi che non ricevevano lo stesso aiuto.
E tutto questo per coprire i debiti con i debiti, ma senza mai rinunciare agli sprechi, agli investimenti sbagliati ed inutili, alla ricerca del consenso elettorale e di casta.
E adesso cosa si pretende?
Che la nostra storia non ci presenti il conto?
Le Banche e lo Stato. Quis custodit custodes?
Le banche non sono la panacea per guarire dai nostri problemi, anche se da domani buttassero i soldi fuori dalla finestra.
A parte il fatto, incontrovertibile, che i soldi non sono i loro ma quelli dei risparmiatori, va anche detto che la burocrazia che lo Stato impone è una preoccupazione per le Banche, che si aggiunge a quella di finanziare imprese decotte, unicamente garantite da uno Stato non in grado di ispirare alcuna fiducia.
Una banca sa benissimo che anche un errore banale, commesso nell’elaborazione di un’istanza di rilascio di garanzia, può mettere in condizione il garante di contestare la nullità della garanzia rilasciata.
Ugualmente, concedere prestiti a chi non è chiaramente in grado di restituirli, come la maggior parte di chiede l’intervento “basico“, pari al 25 per cento del volume dei propri ricavi, costituisce un reato in relazione alla condizione di sovra indebitamento per questa via generata, senza contare il rischio di fallimento del soggetto finanziato, che da solo basta a far decadere la garanzia ottenuta.
Una norma pertanto talmente lacunosa da far pensare come l’ignoranza degli apparati dello Stato sia tale da meritare loro la qualifica di “risorse del tutto inadeguate allo svolgimento dei compiti cui sono deputate”.
Non sono da meno gli apparati bancari, che in questa situazione di crisi manifestano la loro incompetenza e scarso impegno, se è vero che con lo Smart Working e il distanziamento sociale la loro operatività è calata del 90%.
Quanto a preparazione o capacità di visione di insieme poi…
Proprio oggi un dirigente bancario di buon livello scriveva sui social: “Ma perché volersi indebitare per forza, tanto dal 4 Aprile si ricomincerà a fatturare e tutto andrà a posto da solo.”
Se è questo che le banche riescono a elaborare…
Si salvi chi può.