Fino a 500 mila €. di finanziamento con Bando PMI Digitali


Bando PMI Digitali: fino a 500.000 €. Di finanziamento

Domande al via dal 15 dicembre per le PMI che vogliono utilizzare le agevolazioni per la Trasformazione Digitale dei processi in azienda, già previste dal Decreto Crescita, allegato alla finanziaria 2020.
Finanziamenti delle spese fino a 500 mila euro nella misura del 50% di quelle ammesse con erogazioni in parte a fondo perduto e in parte sotto forma di prestito agevolato.
 

Di cosa si tratta?

Di una agevolazione, per la quale sono a disposizione 100 milioni di euro:
  • per favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi di micro, piccole e medie imprese
  • attraverso le tecnologie di Impresa 4.0.
 
Sono concesse agevolazioni fino al 50% della spesa ammissibile di cui:
  • 10% sotto forma di contributo a fondo perduto
  • 40% come finanziamento agevolato.
 

A chi si rivolge?

Possono fare domanda di agevolazioni le PMI (imprese singole o associate - fino a 10 soggetti aderenti - mediante contratti di rete o altre forme di collaborazione)
  • attive nel Registro imprese
  • operanti in via prevalente o primaria
    • nel settore manifatturiero e/o
    • nel settore dei servizi alle imprese manifatturiere e/o
    • (in via sperimentale per gli anni 2019-2020) nel settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili e/o
    • nel settore del commercio
  • che abbiano conseguito, nell’esercizio dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ricavi per almeno 100 mila euro
  • che dispongano di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro imprese
  • che NON siano sottoposte a procedura concorsuale e in stato di fallimento, liquidazione anche volontaria, amministrazione controllata, concordato preventivo o qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.
 

Quali sono i progetti ammissibili?

I progetti devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei richiedenti.
A tal fine i progetti devono prevedere la realizzazione di attività di innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione, mediante:
 
1.         tecnologie abilitanti individuate dal Piano Nazionale Impresa 4.0
  • soluzioni avanzate per il settore manifatturiero, sia di processo che di prodotto
  • realtà aumentata
  • integrazione orizzontale (espansione dell'attività dell'impresa a prodotti, processi e know-how affini alla filiera tecnologico-produttiva già esistente)
  • integrazione verticale (integrazione di diverse fasi della filiera produttiva delle aziende di produzione)
  • Industrial Internet of Things (sviluppo della rete Internet attraverso la quale ogni oggetto fisico interagisce con gli altri navigando nel mondo digitale)
  • Cloud
  • Cybersecurity
  • Big Data
 
2.         tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali, finalizzate
  • all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi partecipanti
  • allo sviluppo software
 
3.         tecnologie relative allo sviluppo di piattaforme e applicazioni digitali per
  • la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio
 
4.         altre tecnologie, quali
  • sistemi di e-commerce
  • sistemi di pagamento mobile e via internet
  • fintech (fornitura di prodotti e servizi finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell'informazione e della comunicazione)
  • sistemi elettronici per lo scambio di dati
  • geolocalizzazione
  • tecnologie per l’in-store customer experience (l'esperienza complessiva che i clienti vivono durante tutta la loro relazione con l'azienda: non solo shopping, dunque, ma un’interazione/relazione con il brand)
  • integrazione del sistema applicata all’automazione dei processi
  • blockchain
  • intelligenza artificiale
  • Internet Of Things.
 

Quali caratteristiche devono avere i progetti per essere agevolabili?

I progetti di spesa devono prevedere:
una durata non superiore a 18 mesi dalla concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità di proroga non superiore a 6 mesi.
 

Requisiti e settori ammessi

Ogni impresa può presentare domanda per un solo progetto, che deve riguardare:
  • innovazione di processo
  • innovazione dell’organizzazione
  • investimenti.
 

In cosa consiste l’agevolazione?

L’agevolazione consiste in un finanziamento pari al 50% della spesa ammissibile.
Tale 50% sarà erogato come segue:
  • il 10% sotto forma di contributo a fondo perduto
  • il 40% sotto forma di prestito agevolato della durata massima di  sette anni, con rate di rimborso semestrali.
 
L’investimento deve essere:
  • compreso fra 50mila e 500mila euro
  • avviato successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni
  • prevedere una durata non superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione (può intervenire una proroga ministeriale fino a sei mesi).
 

Come si accede all’agevolazione?

La domanda si presenta esclusivamente online

a partire dalle ore 12:00 del 15 dicembre 2020
utilizzando la procedura elettronica a disposizione sui siti del MISE e di Invitalia.
 
Per presentare la domanda è necessario:
  • possedere le credenziali per accedere all’area riservata (come Spid)
  • apporre firma digitale
  • allegare la documentazione richiesta (tra cui una scheda sul progetto).
Le domande vengono ammesse fino a esaurimento risorse, in base all’ordine cronologico di presentazione.
Le domande saranno presentabili dal prossimo 15 dicembre e saranno valutate e gestite da Invitalia.
Il decreto istitutivo, ora sul portale del MISE, dettaglia:
  • criteri di valutazione dei progetti
  • punteggi
  • condizioni e soglie minime di ammissibilità
  • criteri per la determinazione e la rendicontazione delle attività e dei costi ammissibili.
 

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Non possiamo ricorrere al “fai da te”, che porterebbe solo alla perdita di occasioni, come in questo caso, di sicuro vantaggio.
 
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© Questo articolo, a firma di Attilio Sartori, è apparso per la prima volta sul Blog LA MOSSA GIUSTA.
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