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Quella tributaria è la prima voce di entrata nel Bilancio dello Stato.
Se l’evasione fiscale ne riduce la portata, il deficit è inevitabile se non si interviene sul fronte delle spese.
Chi ci governa se ne preoccupa veramente?
E chi ci ha amministrato in passato se ne è mai interessato?
Il tema potrebbe essere esaminato anche da un punto di vista differente, ovvero, nella predisposizione del Bilancio dello Stato, si parte prima dalla previsione delle spese o da quella delle entrate?
Nelle nostre imprese e professioni, esattamente come nelle nostre famiglie, se pensiamo di affrontare delle spese certamente ci porremo prima di tutto la questione “se ce le potremo permettere”.
Faremo allora due conti, come si dice, per capire se avremo entrate sufficienti per sostenerle.
Se le entrate non bastassero considereremo l’eventualità di rimandarle e, se non fossero spese procrastinabili, ricorreremo a un finanziamento sempre avendo a mente le nostre entrate future per essere sicuri che siano sufficienti a rimborsare il debito contratto.
Nello Stato sembra non funzioni, ahimè, allo stesso modo, al punto di far pensare che le spese vengano prima di tutto e, quanto alla loro copertura, si vedrà.
Ecco la ragione del deficit che annualmente ci accompagna come l’influenza e il debito stellare delle Stato che è in mano alle lobbies finanziarie nazionali e internazionali.
Sono loro che comperano i titoli del nostro debito pubblico, offerti da uno Stato che sembra imprigionato in un circolo vizioso nel quale bisogna emetterne sempre di nuovi per raccogliere la provvista necessaria a rimborsare quelli precedenti giunti a scadenza.
C’è chi parla di una specie di “Schema Ponzi”… sarà vero?
Nella video intervista continuo nella mia analisi della relazione tra evasione fiscale, Bilancio dello Stato, propaganda di chi ci governa e ci ha governato, perché il tema dell’evasione fiscale si innesta in un sistema di relazioni di causa-effetto che coinvolge tutti gli aspetti della vita economica e sociale del nostro Paese, fino ad abbracciare anche quelli collegati alla sua presenza sullo scenario internazionale.
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© Questo articolo, a firma di Attilio Sartori, è apparso per la prima volta sul Blog LA MOSSA GIUSTA.
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