Lo diceva Socrate e certamente la norma che obbliga alla revisione legale le Nano Imprese in forma di SRL è seria e importante.
Ma per le Nano Imprese è come indossare un paio di scarpe troppo larghe per i loro piedi troppo piccoli
Nel grande ci sta il piccolo, come si dice, e quindi anche per le Nano Imprese, al pari delle sorelle di maggiori dimensioni, al ricorrere di determinate condizioni, si prevede la revisione legale obbligatoria.
Una SRL, perché di queste si parla, è una Nano Impresa ai fini dell’obbligo di revisione, se, in due esercizi consecutivi (ora il 2021 e 2022), ha un fatturato o l’attivo dello Stato patrimoniale superiore a 4 milioni di Euro oppure un numero medio di dipendenti superiore a venti unità.
Al superamento anche di uno solo di tali parametri, la Nano Impresa, entro 30 giorni dalla approvazione del bilancio riferito all’ultimo di tali esercizi (30/04/2023 o 30/06/2023), dovrà nominare l’organo di revisione o il revisore unico.
I revisori legali sono professionisti iscritti in un apposito elenco la cui funzione è quella di certificare la “realtà del bilancio”, ovvero la sua idoneità a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica e finanziaria dell’impresa.
Ciò a tutela dei terzi (clienti, fornitori, terzi finanziatori, soci, erario…) che devono poter fare affidamento sui dati del bilancio, essere certi cioè che essi non siano alterati a causa di violazioni sistematiche e volontarie dei principi e delle regole di imputazione contabile ovvero da errori rilevanti anche se fatti in buona fede.
Ma non basta.
Il revisore deve certificare la 'continuità aziendale' ovvero la possibilità per l’impresa di continuare a vivere avendo una situazione finanziaria prospettica adeguata.
La Revisione crea tre ordini di problemi:
Nello svolgimento della propria attività il Revisore deve seguire le regole imposte dai principi di revisione che sono per lui tassativi.
Per rispettarli, egli ha bisogno di verificare periodicamente la gestione aziendale non solo sul piano formale, ma anche sostanziale, altrimenti non potrebbe certificare il mantenimento della 'Continuità aziendale'.
L’imprenditore deve mettere a disposizione il proprio personale, adattare la propria gestione amministrativa alle giuste esigenze del Revisore, rivedere le proprie modalità operative per allinearle a quelle più corrette e esatte come il Revisore richiede.
Ma se l’adottare procedure e comportamenti revisionabili è la regola per le grandi imprese, il “Nano-imprenditore”, proprio perché “Nano”, non vi riesce.
Non è solo una questione di lievitazione dei costi amministrativi che faticherebbe comunque a sostenere.
Spesso le Nano Imprese concedono dilazioni di incasso o ottengono termini di pagamento del tutto anomali, gestiscono l’indebitamento, consapevoli che il sovraindebitamento di oggi verrà meno grazie a un super incasso in arrivo o all’apporto di risorse esterne, intervengono sul bilancio applicando regole fiscali e contabili che lo portino a dare dell’azienda la migliore rappresentazione presso le banche esaltandone il rating, i soci sono spesso i familiari e quindi partecipano alla gestione facendo prevalere la logica della famiglia a quella dell'impresa, non sono organizzate nella tenuta di una contabilità di magazzino, che non si presenta, perciò, ordinato e per il quale la conta dei pezzi, prima ancora della valorizzazione, è incerta.
Si tratta di una gestione, la loro, dove la sostanza prevale sulla forma.
È la caratteristica distintiva delle Nano Imprese, ed è allo stesso tempo garanzia di flessibilità e adattabilità al mercato, condizione questa irrinunciabile per la loro sopravvivenza.
Non si può però pretendere che il Revisore condivida tutto ciò, dovendo rispondere personalmente e patrimonialmente delle conseguenze che derivassero da un comportamento troppo accondiscendente nei confronti dell’imprenditore.
Il revisore si trova tra l’incudine e il martello
Da una parte i principi di revisione cui deve sottostare nello svolgimento della propria attività, dall’altro il Nano Imprenditore che ha bisogno di conservare la massima flessibilità nella gestione aziendale, forzandone la conduzione e privilegiando la sostanza rispetto alla forma, rappresentata da regole e procedure che gli vanno 'troppo strette'.
In mezzo, appunto, il Revisore che, nell’esprimere il proprio giudizio sul bilancio, capisce come dallo stesso possano dipendere le prospettive di sopravvivenza di una impresa 'Nano'.
Il tema è stato da sempre dibattuto e, da ultimo, il Senato, in occasione dell’approvazione del Decreto “Mille Proroghe” nel Febbraio scorso, ha raccomandato al Governo di intervenire, o rimandando l’entrata in vigore del provvedimento, o rivedendolo completamente.
in cui tratto il delicato tema dal mio punto di vista, in qualità di Revisore legale e Consulente strategico per lo Sviluppo di Impresa
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© Questo articolo, a firma di Attilio Sartori, è apparso per la prima volta sul Blog LA MOSSA GIUSTA.
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