Bando RESTO AL SUD. Agevolazioni nella Legge di Bilancio
Legge di Bilancio. Modificati i criteri per il riconoscimento dell’agevolazione “Resto al Sud”
La Legge di Bilancio 2019 ha cambiato le regole per la concessione di contributi statali nell’ambito dell’iniziativa “Resto al Sud”.
Essa è destinata a favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno, estendendo la platea dei destinatari anche agli under 46 e ai liberi professionisti.
Invitalia, che si conferma una volta di più motore importante per l’erogazione di fondi destinati a favorire lo sviluppo delle imprese del nostro Paese, è il gestore dell’incentivo, che ad oggi registra circa il 40% di domande accolte.
Cosa consente l’incentivo “Resto al Sud”?
L’incentivo Resto al Sud consente, a chi ne possiede i requisiti, di ricevere:
fino a 50 mila euro, se la domanda è avanzata da una ditta individuale ovvero una Società di Capitali Unipersonale;
fino a 200 mila euro se l’incentivo viene chiesto da una società composta di 4 o più soci persone fisiche.
Quanto sopra a fronte delle spese dell’investimento che si propone di realizzare.
Qual è la misura dell’intervento Statale?
Il finanziamento è volto a coprire il 100% delle spese ammissibili attraverso:
un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento;
oltre a:
un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.
Chi sono i beneficiari?
Per effetto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio, i beneficiari dell’iniziativa sono tutti i soggetti di età compresa tra i 18 ed i 45 anni
- residenti nelle regioni:
• Abruzzo;
• Basilicata;
• Calabria;
• Campania;
• Molise;
• Puglia;
• Sardegna;
• Sicilia;
- che siano già costituiti al momento della presentazione dell’istanza;
ovvero
- che si costituiscano entro 60 giorni dalla data di comunicazione del positivo esito dell’istruttoria (120 se residenti all’estero) nelle seguenti forme giuridiche:
1. impresa individuale;
2. società, ivi incluse le società cooperative.
- che non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
- che non siano già titolari di altra attività di impresa in esercizio.
L’agevolazione è limitata alle sole imprese?
No, essa è estesa anche ai liberi professionisti sia che:
- siano iscritti in ordini o collegi professionali;
oppure
- esercenti le professioni non organizzate in ordini o collegi.
La costituzione nelle suddette forme giuridica di:
- impresa individuale;
- società ivi incluse le società cooperative;
non è obbligatoria per le attività libero-professionali svolte:
- in forma individuale, per le quali è richiesta unicamente:
• la partita IVA;
nonché, laddove prevista,
• l’iscrizione agli ordini professionali.
Ai professionisti viene inoltre richiesto:
di non risultare titolari di partita IVA nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.
Quali sono i progetti di investimento ammessi all’agevolazione?
L’agevolazione finanzia le spese relative all’acquisto di beni e servizi rientranti nelle seguenti categorie:
opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione;
macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica;
programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa.
I finanziamenti non possono essere utilizzati per spese relative alla progettazione, alle consulenze e all’erogazione dei compensi ai dipendenti delle imprese.
Quali sono le spese agevolabili all’interno dei progetti ammessi?
Sono finanziabili le spese relative a:
interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili – massimo 30% del programma di spesa;
macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione (TIC);
altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa.
Non sono ammissibili le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.
Come si presenta la domanda?
Le domande devono essere inviate attraverso la piattaforma dedicata accessibile dal sito Invitalia.it
Per presentare domanda è necessario:
registrarsi ai servizi online di Invitalia compilando l’apposito form;
consultare e scaricare i fac-simile della modulistica;
disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) valido e attivo, in considerazione del fatto che tutte le comunicazioni tra l’Agenzia e i proponenti avvengono esclusivamente via PEC;
successivamente alla presentazione della domanda, nella sezione “Contatti”, i proponenti potranno modificare numeri di telefono, indirizzo mail e PEC.
“Incentivo allo sportello” o “Click Day”?
“Resto al Sud” non è un famigerato Click Day, ma un incentivo a “sportello”.
Le domande vengono:
esaminate senza graduatorie;
solamente in base all’ordine cronologico di arrivo;
vengono valutate mediamente entro due mesi dalla presentazione (salvo eventuali richieste di integrazione dei documenti).
Per predisporre i progetto è possibile richiedere assistenza gratuita a uno dei soggetti accreditati con Invitalia.
Quali sono i criteri di valutazione?
I progetti verranno valutati in base ai seguenti criteri:
adeguatezza e coerenza delle competenze dei soci rispetto alle specifiche attività previste dal progetto imprenditoriale;
capacità della compagine di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo;
potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa e relative strategie di marketing;
sostenibilità tecnico-economica dell’iniziativa;
verifica della sussistenza dei requisiti per la concessione della garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI.
Come Invitalia gestisce l’iter.
Come per altri bandi (Nuova Impresa a Tasso, Smart & Start Italia) è previsto un colloquio con i funzionari di Invitalia.
Una volta ricevuta la domanda:
Invitalia convoca il team partecipante al progetto
per un colloquio con i propri analisti, allo scopo di discutere nello specifico il piano di impresa.
Il colloquio può anche essere svolto via Skype.
Vuoi aderire al bando? C’è la formazione.
Invitalia prevede una formazione specifica per la predisposizione della domanda di adesione al bando.
Per fornire informazioni circa l’incentivo Resto al Sud, Invitalia ha previsto un ciclo di incontri in tutte le otto regioni interessate dagli incentivi.
Ogni evento è suddiviso:
in una parte istituzionale introduttiva;
in una parte più operativa sul funzionamento degli incentivi.
All’evento sarà possibile, previa iscrizione, avere un incontro one-to-one con gli esperti di Invitalia.
Ci sono anche delle date in cui, partecipando ai webinar, sarà possibile seguire le dirette degli esperti di Invitalia sul funzionamento degli incentivi direttamente dal PC di casa.
Esiste una modulistica particolare?
Per imprese individuali/Società costituite:
• Format business plan.
• Modulistica presentazione domanda.
Per imprese individuali/Società non costituite:
• Format business plan.
• Modulistica presentazione domanda.
Due aspetti interessanti: bando allo sportello, aperto anche ai professionisti.
Il bando “Resto al Sud” si presenta interessante, tra le altre cose, anche per due aspetti:
si tratta di un bando “allo sportello” e quindi non sottoposto alla procedura del “Click Day” che altro non è che una “roulette russa“, al punto da domandarsi come il legislatore accetti questa forma di distribuzione delle risorse, che consente di accedere al bando unicamente a coloro che hanno collegamenti Internet altamente performanti, ovvero connessioni dirette alle dorsali Internet. Come al solito si privilegiano determinate categorie di soggetti a danno di altri. Il concetto di poter gareggiare “ad armi pari” è sconosciuto al nostro legislatore e anche a chi dovrebbe controllare il suo operato. Per questi soggetti la disuguaglianza è la regola e non mancano di affermarla in ogni occasione.
Si tratta di un bando aperto anche ai professionisti, che per il legislatore rappresentano unicamente soggetti sui quali scaricare adempimenti burocratici a non finire e attività di controllo che spetterebbero al legislatore stesso, ma che quest’ultimo non svolge - non solo per impreparazione dei propri funzionari, comunque insufficienti anche sul piano numerico - ma, soprattutto per ragioni lobbistiche, nella peggiore accezione del termine. Come potrebbe un determinato ministro o sottosegretario o qualsiasi portaborse avviare iniziative, ad esempio, sul rispetto dei corretti criteri di aggiudicazione di un bando, quando gli aggiudicatari dello stesso, altri non sono che i principali portatori di voti e consensi al proprio partito o schieramento?
A parte le considerazioni fatte, va in ogni caso detto che anche per “Resto al Sud” come per tanti altri bandi, la procedura On Line è tipica del bando in parola (lo era anche per la versione in essere fino al 31 Dicembre 2019) ma ciò non deve far ritenere che la compilazione sia semplice.
Non è pensabile poterlo gestire individualmente contando sulle istruzioni messe a disposizione da Invitalia.
Il rigetto sarebbe praticamente certo.
Mai come in questa circostanza il ricorso a figure professionali altamente competenti nella finanza agevolata è indispensabile.
Lo Studio MSC collabora con strutture e professionisti di primissimo livello, in grado di valutare l’effettiva convenienza alla partecipazione del Bando, il possesso dei requisiti, capaci di assistere le imprese dalla fase di redazione della domanda, fino alla presentazione e successiva rendicontazione.
Questo garantisce risparmio di tempo e di preziose energie e risorse, umane ed economiche.
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