4 miliardi da INVITALIA alle Medie Imprese danneggiate da Covid


4 Miliardi di Euro da INVITALIA per le PMI

Attraverso il “Fondo Patrimonio PMI”, che prevede finanziamenti agevolati per le imprese e sarà attivo fino al 31 dicembre 2020, le imprese di medie dimensioni, in crisi a seguito dell’emergenza causata dal Covid-19, possono ottenere, a condizioni vantaggiose, finanziamenti destinati ad investimenti, capitale circolante e costi del personale.
 

Liquidità alle imprese, a condizioni vantaggiose

Il Decreto Rilancio (varato in piena emergenza Covid) ha previsto la creazione di un Fondo in favore delle PMI gestito da Invitalia.
Il Fondo sarà operativo fino al 31 dicembre 2020.
Obiettivo della misura è quello di garantire, alle imprese entrate in crisi a seguito dell’emergenza causata dal Covid-19, liquidità a condizioni vantaggiose.
 
Si tratta di una norma di applicazione abbastanza complessa e riservata a non moltissimi soggetti, stanti le condizioni operative e i vincoli che prevede.
Il Fondo, che ha una dotazione di quattro miliardi di Euro, prevede, l’acquisto da parte di Invitalia di:
•          obbligazioni
•          oppure titoli di debito
emessi da società di capitali, comprese le cooperative, che abbiano effettuato, dopo il 19 maggio ed entro il 31 Dicembre 2020, un aumento di capitale a pagamento pari ad almeno 250.000 Euro.
 

Quali sono i soggetti ammessi?

Sono ammesse le società di capitali (Spa, Srl), comprese le cooperative:
  • con un ammontare di ricavi nell’esercizio 2019 compreso tra i 10 ed i 50 milioni di Euro
  • che abbiano meno di 250 dipendenti
  • che abbiano subito, a causa della pandemia, una riduzione complessiva dei ricavi nei mesi di marzo e aprile 2020 pari ad almeno il 33% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente
  • che abbiano deliberato, successivamente al 19 maggio 2020 ed entro la data di presentazione della domanda, comunque non oltre il 31 dicembre 2020, un aumento di capitale sociale a pagamento in misura non inferiore a 250.000 Euro
  • che non risultino, al 31 dicembre 2019, imprese in difficoltà ai sensi della normativa comunitaria.
 
A parte il dato dimensionale che, già da solo, vale a limitare la platea dei soggetti beneficiari, la norma prevede la condizione che l’aumento di capitale sia “a pagamento”.
A questo proposito è il caso di precisare che l’aumento del Capitale Sociale può, in sintesi, avvenire secondo due modalità diverse:
1.         in maniera gratuita
2.         a pagamento.
 

Cosa significa aumento del Capitale Sociale “gratuito” e “a pagamento”?

Le società possono accumulare delle riserve tipicamente, in tre modi diversi;
  1. accumulando gli utili realizzati e quindi non procedendo alla loro distribuzione ai soci o facendolo solo in maniera parziale
  2. accumulando versamenti effettuati dai soci a fondo perduto, con destinazione a futuro aumento di capitale
  3. per effetto di rivalutazioni delle voci del patrimonio, che siano previste da apposite leggi dello Stato, che abbiano precisato la disponibilità o meno di tali riserve.
 
Normalmente tutte le riserve menzionate possono essere utilizzate per coprire le perdite che una società dovesse patire, ma solo le riserve di cui alle lettere a) e b) possono essere utilizzate per aumentare il Capitale Sociale della società.
 
E’ possibile fare un esempio immaginando una società che abbia:
  • un capitale sociale di 10.000 Euro
  • riserve per utili non distribuiti per Euro 40.000 a)
  • riserve per versamenti a fondo perduto effettuati dai soci per Euro 50.000 b).
 
Se tale società volesse aumentare il proprio Capitale Sociale di 90.000 Euro per portarlo ad Euro 100.000, potrebbe attingere alle riserve a) e b) semplicemente con una delibera assembleare, fatta alla presenza del Notaio, nella quale decidere l’azzeramento di tali riserve per trasferirne il controvalore nel Capitale Sociale che aumenterebbe, appunto ad Euro 100.000.
Un aumento di capitale operato in questa maniera si intende “effettuato a titolo gratuito”, in quanto i soci materialmente non devono “mettere mano al portafoglio” perché le risorse necessarie sono già presenti nel bilancio della società.
 
Se però le riserve a) e b) non esistessero e la società volesse ugualmente portare il proprio Capitale Sociale a 100.000 Euro, i 90.000 Euro necessari dovrebbero essere realmente versati nella casse sociali dai soci che, in questo caso, dovrebbero realmente “mettere mano al portafoglio”.
In questo caso l’aumento di capitale si intende effettuato “a pagamento”.
 

L’aumento di Capitale deve essere effettuato materialmente in denaro?

La disposizione parla di aumento di Capitale “a pagamento” e quindi, per usufruire dell’agevolazione, è necessario che i soci versino concretamente la somma di almeno 250.000 Euro.
Deve trattarsi quindi di soci con disponibilità finanziarie importanti, che già da sole potrebbero fare da sostegno, (se comunque riversate nella società, per quanto a titolo diverso dall’aumento di Capitale), per altri tipi di finanziamento bancario, secondo procedure meno complesse.
 

Quali sono le complessità nell’accesso all’agevolazione?

Già la materiale disponibilità della somma in denaro è condizione necessaria a pena di improcedibilità.
A questo si aggiungono una serie di “passaggi“ di non semplice attuazione per una PMI, probabilmente non abituata a certe procedure per l’accesso al credito.
 
Il percorso per la sottoscrizione comprende i seguenti passaggi:
1.         la società
  1. assume la delibera di aumento del capitale sociale ed emissione dell’obbligazione o del titolo di debito
  2. presenta richiesta di finanziamento a Invitalia esclusivamente tramite la procedura informatica appositamente predisposta, allegando tutta la documentazione necessaria
Il versamento integrale dell’aumento deliberato (con contestuale invio della relativa documentazione contabile) potrà essere effettuato anche dopo la comunicazione di approvazione della domanda ma, in ogni caso, prima dell’effettiva sottoscrizione del titolo da parte di Invitalia.
 
2.         Invitalia
  1. entro 10 giorni dal ricevimento della domanda, procede alle verifiche di ammissibilità, chiedendo eventualmente integrazioni in caso di necessità (da fornire entro 10 giorni)
  2. in caso di esito positivo delle verifiche, Invitalia, entro i 10 giorni successivi, procede alla sottoscrizione dei titoli emessi e al versamento del prezzo di sottoscrizione.
La verifica di ammissibilità è molto rapida e non è prevista una valutazione del merito creditizio.
 
La circostanza che non sia prevista una valutazione del merito creditizio è certamente elemento di estrema importanza, che allarga la platea dei possibili beneficiari in maniera sostanziale.
 
Altra circostanza notevole è quella legata al fatto che il materiale versamento dell’aumento di Capitale sottoscritto (minimo 250.000 Euro), potrà avvenire anche dopo la comunicazione di approvazione della domanda.
In caso di domanda rigettata, pertanto, sarà possibile intervenire con una successiva delibera che ridimensioni la misura dell’aumento di capitale fino ad annullarne la previsione.
 
Va però considerato che il comportamento di una società che prima deliberi l’aumento del proprio Capitale Sociale e successivamente assuma una nuova deliberazione volta ad annullare o ridimensionare gli effetti della prima, non sarebbe ben vista dai finanziatori, in particolare dalle banche, perché sarebbe segno inequivocabile di una conduzione societaria condizionata dalla raccolta di finanziamenti di terzi, nell’impossibilità per i soci di alimentare il capitale aziendale con mezzi propri.
 

Come interviene il Fondo?

Il “Fondo Patrimonio PMI” interviene acquistando obbligazioni o altri titoli di debito, appositamente emessi dalla società.
 
In finanza i titoli di debito sono dei titoli che vengono emessi da soggetti (detti debitori) che hanno bisogno di finanziamenti, ovvero liquidità in denaro.
Questi titoli vengono a loro volta sottoscritti (cioè acquistati) da risparmiatori (i creditori). Tale prestito avviene per un tempo stabilito, concordato tra i creditori e i debitori. Alla scadenza del tempo, il debitore dovrà rimborsare al creditore, oltre al capitale ricevuto, anche un interesse.
 
Un tipico esempio di titoli di debito sono le Obbligazioni.
Le Obbligazioni sono titoli di debito (per il soggetto che li emette) e di credito (per il soggetto che li acquista), che rappresentano un debito acceso da una società per finanziarsi. Garantiscono all'acquirente il rimborso del capitale (al termine del periodo prestabilito), più un interesse (la remunerazione che spetta a chi acquista obbligazioni in cambio della somma investita).
Le obbligazioni sono emesse allo scopo di reperire, direttamente tra i risparmiatori e a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle dei prestiti bancari, capitali da investire.
 

Caratteristiche dei titoli di debito sottoscrivibili da Invitalia

Gli strumenti finanziari sottoscrivibili da Invitalia a valere sul “Fondo Patrimonio PMI” saranno così caratterizzati:
  • valore nominale di ogni singolo titolo di debito o obbligazione non inferiore a 10.000 Euro
  • fruttiferi di interessi, che maturano e sono corrisposti con periodicità annuale
  • tasso di interesse agevolato, annuale, pari
    • all’1,75% per il primo anno
    • al 2% per il secondo e terzo anno
    • al 2,50% per i restanti tre anni
  • rimborso al termine del sesto anno dalla sottoscrizione
  • possibilità di un rimborso anticipato, anche parziale, a favore della Società emittente, a partire dal terzo anno dalla data di sottoscrizione dello stesso.
 

Misura massima dei titoli di debito emessi dalla società e sottoscrivibili da Invitalia

L’ammontare massimo dei titoli sottoscrivibili da Invitalia è commisurato al minore tra:
•          tre volte l’ammontare dell’aumento del capitale eseguito
•          il 12,5% del fatturato 2019.
 
Facendo un esempio, immaginiamo
la società X
con ricavi nel 2019
pari a 10 milioni di euro
 
A fronte di
un aumento di capitale sociale di 500.000 Euro
essa potrà richiedere al “Fondo Patrimonio PMI” la sottoscrizione di
un prestito obbligazionario fino a 1 milione e 250mila euro
che corrisponde al minore importo tra
3 volte l’aumento di capitale (1,5 milioni di euro)
e il 12,5% dei ricavi (1,25 milioni).
 

Quale destinazione deve avere il finanziamento ottenuto?

Il finanziamento ricevuto deve essere destinato:
  • a copertura dei costi del personale
  • a investimenti o capitale circolante, impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali, che siano localizzati in Italia.
In nessun caso il finanziamento potrà essere utilizzato per il pagamento di debiti pregressi.
 
Se le società hanno ottenuto ulteriori aiuti in termini di garanzie o di tassi di interesse nell’ambito del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”:
la somma degli importi garantiti, dei prestiti agevolati e dell’ammontare degli strumenti finanziari sottoscritti non potrà superare il maggior valore tra:
  • il 25% del fatturato 2019
  • il doppio dei costi del personale del 2019 (da bilancio o da dati certificati in caso di bilancio non ancora approvato)
  • il fabbisogno di liquidità della società per i 18 mesi successivi alla concessione dell’aiuto.
 

Condizioni di favore subordinate al rispetto di specifiche condizioni

Alla società potrà essere riconosciuta una riduzione, nella misura di quanto rimborsare a fronte dei titoli di debito emessi pari al 5%, qualora risultino rispettate le seguenti condizioni:
  1. mantenimento della base occupazionale in forza al 31 dicembre 2019, presso stabilimenti produttivi che siano localizzati in Italia, fino all’integrale rimborso del finanziamento
  2. investimenti per la tutela ambientale, finalizzati a ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra o alla riqualificazione energetica degli edifici, per un importo non inferiore al 30% dell’ammontare degli strumenti finanziari sottoscritti, effettuati entro la data di rimborso del titolo stesso
  3. investimenti in tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 per un importo non inferiore al 30% dell’ammontare degli strumenti finanziari sottoscritti, effettuati entro la data di rimborso del titolo stesso.
 

Come si presenta la domanda?

La domanda di finanziamento si presenta unicamente ONLINE.
 
Per richiedere il finanziamento del “Fondo Patrimonio PMI”, dopo che la società ha deliberato l’aumento del capitale e l’emissione dei titoli di debito, è necessario:
  • registrarsi ai servizi online di Invitalia, indicando un indirizzo di posta elettronica ordinario(non PEC)
  • una volta registrati, accedere al sito riservato per compilare la domanda online e scaricare la documentazione da allegare
  • disporre di una firma digitale
  • di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante della società.
  • Al termine della procedura on line viene assegnato un protocollo elettronico.
  • Invitalia, entro 10 giorni dal ricevimento della domanda, procede alle verifiche di ammissibilità, chiedendo eventuali integrazioni in caso di necessità (da fornire entro 10 giorni)
  • In caso di esito positivo delle verifiche, Invitalia, entro i 10 giorni successivi, procede alla sottoscrizione dei titoli emessi e al versamento del prezzo di sottoscrizione.
 
Al momento della presentazione dell’istanza di accesso al Fondo, è obbligatorio trasmettere la delibera di assemblea dei soci, ovvero del Consiglio di Amministrazione, di aumento a pagamento e sottoscrizione del capitale sociale ed emissione di titoli di debito.
 
Non è obbligatorio trasmettere la documentazione attestante l’avvenuto versamento dell’importo in aumento del capitale effettuato, in quanto il versamento potrà avvenire entro 10 giorni dall’esito positivo del procedimento istruttorio.
 

Passaggi per ottenere il finanziamento

  1. Approvazione della delibera di aumento del capitale sociale a pagamento.
  2. Approvazione della delibera di emissioni di obbligazioni o altri titoli di debito (il valore nominale del singolo titolo o obbligazione non deve essere inferiore a 10.000 Euro).
  3. Presentazione domanda a Invitalia per richiedere il finanziamento del “Fondo Patrimonio PMI”.
  4. Versamento dell’aumento di capitale sociale.
 
La società è tenuta a fornire ogni tre mesi un rendiconto periodico per attestare il rispetto delle condizioni e dei termini del finanziamento e il mantenimento degli impegni assunti, fino a integrale rimborso del finanziamento.
 

Caratteristiche (pro e contro) dell’agevolazione

L’agevolazione è certamente significativa e si caratterizza per i seguenti vantaggi:
•          la velocità di erogazione
•          il basso tasso di interesse
•          la durata non trascurabile
•          la certezza dell’acquisto dei titoli di debito da parte di Invitalia non appena accolta la domanda
•          l’assenza di una valutazione del merito creditizio
•          l’assenza di rilascio di garanzie
•          l’entità del finanziamento.
 
Gli svantaggi sono:
  • le caratteristiche dimensionali delle società beneficiarie, che limitano la platea dei possibili destinatari dell’agevolazione
  • la necessità dell’emissione di titoli di debito e quindi la padronanza di certi meccanismi burocratici, che richiedono l’intervento di soggetti specializzati
  • la circostanza che l’aumento di capitale sia “a pagamento”.
 
L’impatto di quest’ultima condizione può essere stemperato dalla possibilità di effettuare il materiale versamento del denaro nelle casse sociali, a copertura dell’aumento del capitale sociale, entro 10 giorni dall’esito positivo del procedimento istruttorio.
Questo ha fatto sì che il numero di domande presentate sia - già ad oggi - molto elevato, al punto di aver quasi esaurito le risorse disponibili.
 
Questo fatto  non deve tuttavia far cadere l’interesse per l’agevolazione perché, come per tutte le pratiche “allo sportello” ovvero “non Click-Day”, i fondi inizialmente “bruciati” in pochi minuti, potranno “rigenerarsi” in ragione del rigetto delle domande presentate da chi semplicemente “ci aveva provato perché non si sa mai…”, dalla rinuncia di chi, al momento del materiale versamento, si trovasse a non disporre delle risorse proprie per coprire l’aumento di capitale sottoscritto, dal rifinanziamento del fondo, richiesto a gran voce dalle associazioni imprenditoriali, a fronte del quale il Governo ha manifestato la propria disponibilità, al possibile prolungamento dell’agevolazione anche al 2021.
 
 
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© Questo articolo, a firma di Attilio Sartori, è apparso per la prima volta sul Blog LA MOSSA GIUSTA.
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