Lavoro dipendente e Legge di Bilancio. Ecco le novità di rilievo.


Lavoro dipendente: cosa cambia con la Legge di Bilancio

Proseguiamo la selezione delle novità più importanti della Legge di bilancio 2020, dopo l’articolo sugli appalti.
 

Compensazioni crediti in F24 (per sostituti d’imposta)

Un’importante novità, che impatterà in termini di organizzazione nelle imprese, riguarda la compensazione dei crediti di imposta.
In questa trattazione, ci riferiamo solamente ai crediti dei sostituti d’imposta per compensazioni riguardanti, ad esempio:
  • il recupero di eccedenze di versamento di ritenute per i conguagli di fine anno o fine rapporto.
  • Il recupero del “bonus Renzi” (per capirci relativo al bonus mensile di €. 80,00 ai lavoratori dipendenti).
  • Il recupero dei rimborsi da assistenza fiscale (modelli 730) ai propri dipendenti.
  • Il recupero del credito derivante dalla dichiarazione del sostituto di imposta.
L’esposizione di questi crediti nei modelli F24 per la loro compensazione con debiti erariali e/o contributivi, determinerà l’obbligo di effettuare la presentazione del modello F24 stesso, unicamente tramite il servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Di conseguenza, tutti coloro che fino ad oggi effettuavano la presentazione del mod. F24 tramite Home Banking, non lo potranno più fare, ma dovranno effettuare l’adempimento, o tramite il proprio consulente, oppure, in prima persona, tramite i servizi (F24 web o F24 online).
 

Buoni pasto: cosa cambia

La legge di bilancio ha modificato la soglia di non imponibilità dei buoni pasto:
  • Buoni pasto cartacei: non saranno imponibili ai fini previdenziali e fiscali i buoni pasto di importo fino a €. 4 (prima il limite era €. 5.29).                                 N.B.  la soglia di non imponibilità a €. 5,29 è stata mantenuta solamente per gli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative di carattere temporaneo o a unità produttive dove manchino strutture o servizi di ristorazione).
  • Buoni pasto elettronici: la soglia di non imponibilità (sempre previdenziale e fiscale) passa da €. 7,00 a €.8,00.                                                                                      L’eventuale eccedenza, del valore del buono pasto, rispetto alle soglie indicate, andrà a formare reddito imponibile, sia dal punto di vista contributivo che da quello fiscale.
Ricordiamo che i buoni pasto rappresentano un servizio sostitutivo di mensa e che:
  • sono utilizzabili solamente da lavoratori dipendenti (anche part-time) e da collaboratori;
  • non sono cedibili, né cumulabili oltre il limite di 8 buoni, né commerciabili, né monetizzabili;
  • sono utilizzabili solo dal titolare ed esclusivamente per l’intero valore facciale.
Nessuna modifica vi è stata, invece, per la somministrazione di vitto da parte del datore di lavoro tramite i servizi di mensa direttamente organizzati dal datore di lavoro stesso, che rimane quindi non imponibile.
 

Congedo obbligatorio di paternità

Ricordiamo brevemente che i congedi per i neo-papà possono essere:
-          obbligatorio
-          facoltativo (in alternanza al congedo di maternità della madre).
Entrambe le tipologie di congedo si debbono usufruire entro e non oltre il quinto mese di vita del figlio (o cinque mesi dalla data dell’ingresso del figlio in famiglia nel caso di adozione).
 
Congedo di paternità obbligatorio
Dal 2020 il numero dei giorni di congedo obbligatorio di paternità, passa da 5 a 7.
Nessuna variazione in caso di parto plurimo.
 
Congedo di paternità facoltativo
Nessuna variazione rispetto all’anno precedente per l’unico giorno concesso come congedo facoltativo del padre.
Nessuna variazione in caso di parto plurimo.
 
Ricordiamo che per usufruire del congedo di paternità, il lavoratore deve presentare una comunicazione scritta al datore di lavoro almeno 15 giorni prima.
Se richiesto in concomitanza con la data della nascita, il preavviso di 15 giorni si calcola sulla data presunta del parto.
Nel caso di comunicazione per il congedo facoltativo, il padre dovrà allegare la dichiarazione della madre di non fruizione del congedo per maternità a lei spettante, per lo stesso numero di giorni del congedo del padre.
La stessa comunicazione dovrà essere presentata al datore di lavoro della madre perché possa controllare l’esatta utilizzazione del congedo di maternità.
 
In caso di pagamento diretto da parte dell’INPS, la domanda deve essere presentata tramite i canali telematici all’Ente stesso.
 

Auto aziendali: maggiori benefici fiscali per chi inquina meno

Dal 1° luglio 2020, la tassazione del fringe benefit sull’utilizzo di auto aziendali non sarà più uguale per tutte le tipologie di auto (fino al 2019 era il 30% dell’importo corrispondente ad una percorrenza di 15.000 chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico indicato nelle tabelle ACI), ma la tassazione si inasprirà sui fringe benefit relativi ad auto maggiormente inquinanti.
Così, a seconda delle emissioni dei veicoli concessi in uso promiscuo, la tassazione potrà variare dal 25% al 50%. È previsto, dal 2021, un ulteriore inasprimento della tassazione per le auto maggiormente inquinanti che potrà salire al 60%.
 
Si segnala che la nuova tassazione dovrebbe riguardare solamente i nuovi contratti stipulati dopo il 1 Luglio 2020 per le auto di nuova immatricolazione (si attendono, comunque, chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate in merito a questo punto).
 

Taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti: buone notizie… ma solo da Luglio

E' ancora in corso di definizione presso il Ministero dell’Economia, il decreto attuativo volto a ridurre la tassazione dei redditi da lavoro dipendente e assimilati, attraverso la previsione di maggiori detrazioni fiscali, che garantirebbero una busta paga più pesante.
Poiché le nuove norme entreranno in vigore da luglio 2020, si parla della possibilità di un aumento medio delle retribuzioni nette di circa €. 500,00 per l’anno 2020, mentre per il 2021, il beneficio in termini di maggiori retribuzioni nette sarà di circa €. 1.000,00.
La platea dei contribuenti che beneficeranno di tali tagli fiscali si allargherà rispetto a quella che fino ad ora beneficiava del cosiddetto “Bonus Renzi” e comprenderà anche i dipendenti con redditi annui fino a €. 35.000,00.
 

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© Questo articolo, a firma di Nicoletta Michielin, è apparso per la prima volta nella Rubrica IMPRESA E DIPENDENTI.
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